Cultura

“Father and son”, per Claudio Bisio sold out al Teatro Curci

Giacomo Caporusso
Uno spettacolo che prende spunto da due libri di Michele Serra "Gli sdraiati" e "Breviario comico"
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È
un One Man show quello di Claudio Bisio che, sulla fiducia, viene
acclamato dal pubblico del Teatro Curci di Barletta sin dall’apertura
del sipario. Uno spettacolo che prende spunto da due libri di Michele
Serra, “Gli sdraiati” e “Breviario comico”.
Una scenografia con palco
aperto che riproduce una stanza non lineare dove tra un armadio a
specchio appeso in aria e un altro rovesciato a terra pieno di massi,
fanno da contorno a quattro tavoli e due sedie. Uno spazio dinamico in
continuo movimento, guidato da Bisio con lo spostamento dei tavoli
grandi e piccoli, nella quale anche i musicisti seguono l’attore.

Il
tema portante dello show è il rapporto, o meglio il non rapporto, tra
un padre separato ed un figlio sempre più staccato dalla realtà
. Un
tema strettamente attuale dove un padre si interroga sullo stato del
figlio, che sta costantemente sdraiato sul divano e che lascia calzini
sporchi dappertutto e che allo stesso tempo, interroga se stesso. Il
tutto magistralmente armonizzato da interventi organici dei due
talentuosi e giovani musicisti Laura Masotto (violino) e Marco Bianchi
(chitarra).
Father and Son cavalca, con le parole, il passaggio più
complicato del rapporto padre figlio. «Penso a come è stato facile
amarti da piccolo. A quanto è difficile continuare a farlo ora che le
nostre stature sono appaiate».

Ma al di là del nucleo padre e
figlio giocato sui conflitti generazionali, lo spettacolo viene
alleggerito, grazie alla bravura del poliedrico attore piemontese, che
alterna alla storia momenti satirici. Si ride attraverso la politica,
con Bisio che spiega il Rosatellum , il sistema elettorale con cui
andremo a votare il 4 marzo. Un metodo chiaro agli elettori, se non ci
fosse una postilla abbastanza chilometrica e contorta. E così dopo un
po’ di comicità ci si ritrova a riflettere con un padre spaesato di
fronte alla valanga di nuovi apparecchi elettronici, spesso rifugio di
molti solitudini.
Claudio Bisio dà il meglio di sé quando fa un
esperimento sociale:entrare nella mente di un adolescente,
in questo
caso il figlio. “Sdraiato sul divano immerso in un accrocco spiegazzato
di cuscini e briciole, studia fisica, il computer acceso appoggiato
sulla pancia. Con la mano destra digiti qualcosa sull’I-Phone. La
sinistra regge con due dita un lacero testo di chimica. Tra lo schienale
e i cuscini vedo l’avanzo di uno dei tuoi alimenti preferiti: un
wurstel crudo. La televisione è accesa, a volume altissimo, su una serie
americana nella quale due fratelli obesi, con un lessico rudimentale,
spiegano come si bonifica una villetta dai ratti. Alle orecchie hai le
cuffiette collegate all’iPod: è possibile, dunque, che tu stia anche
ascoltando musica. Non essendo quadrumane, purtroppo non sei ancora in
grado di utilizzare i piedi per altre connessioni”.

Tutto
questo con un reef che si accavalla al testo come un effetto eco che
viene proposto da Claudio Bisio tappando a cappella.rip: un genere che
in tempi passati aveva già sperimentato con la canzone “Rapput- Patè
d’animo” successo discografico del lontano 1991. Applausi a scena aperta
per un momento che fa da preludio alla fine della storia.Il figlio che
a stento accetta la reinterata richiesta del padre di una passeggiata
in montagna, sul colle della Nasca. Cala il sipario sulle note della
canzone “Father and son” di Cat Stevens
tra gli applausi scroscianti
del pubblico palesemente soddisfatto.

Si replica ancora stasera sabato ore 21.15 e domenica ore 18,00.

sabato 24 Febbraio 2018

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