Cultura

Ora di religione, al via la seconda fase della campagna Uaar “Posso scegliere da grande?”

La Redazione
«L'idea è quella di attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sul diritto dei più piccini a crescere senza imposizioni, senza dogmi di alcun tipo»
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«Per farli scegliere da grandi, scegli l’ora alternativa». È questo lo slogan che dal 15 gennaio e per le prossime settimane campeggerà su volantini, manifesti, autobus e giornali locali su iniziativa dei circoli dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR) sparsi su tutto il territorio nazionale.

«L’idea è quella di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sul diritto dei più piccini a crescere senza imposizioni, senza dogmi di alcun tipo», spiega Roberto Grendene, responsabile campagne dell’associazione. «In particolare abbiamo scelto la data di oggi per far partire questo battage in quanto dal 16 gennaio fino al 6 febbraio sono aperte le iscrizioni per l’anno scolastico 2018/19 e i genitori dei piccoli studenti che frequenteranno una prima classe dovranno dunque scegliere se far subire ai propri figli l’insegnamento della religione cattolica oppure offrire loro una educazione laica. Chi passerà a una classe successiva della stessa scuola può semplicemente comunicare la propria decisione alla segreteria: meglio farlo entro il termine previsto per le iscrizioni, ma è possibile anche nei mesi successivi. Il nostro invito – prosegue Grendene – è a scegliere l’ora alternativa, ossia le attività didattiche e formative che i dirigenti scolastici sono obbligati per legge a garantire, anche per un solo bambino. Riteniamo infatti che un’ora in cui tutti si possano a sentire a loro agio senza discriminazioni sia la scelta educativa migliore: non è forse più appropriato che i bambini possano, autonomamente e nel tempo necessario, sviluppare proprie convinzioni invece di essere indottrinati tra le mura scolastiche? ».

Quella partita oggi è la seconda fase della campagna “Posso scegliere da grande?” – che prende spunto dall’inglese Please Don’t Label Me – lanciata dall’UAAR in novembre in concomitanza con la Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia.

«Due mesi fa ci siamo concentrati sui social network e abbiamo messo a disposizione l’immagine di Sara, una bimba di due anni, che ci interrogava sulla libertà dei bambini di essere educati allo spirito critico e non indottrinati. È stato un successo che è andato al di là delle aspettative, raggiungendo oltre 735mila utenti facebook. A dimostrazione che la questione è sentita. Ora che per Sara è arrivato il momento di iscriversi alla scuola dell’infanzia partiamo con la seconda fase, uscendo dal mondo virtuale per entrare in quello reale. Grazie all’impegno profuso dai vari circoli dell’associazione infatti da oggi le immagini della campagna saranno su bus e manifesti su strada, cui si aggiungeranno volantinaggi e inserzioni su giornali locali. Da Palermo a Udine, da Bari a Genova. Nei piccoli centri come Ispica (RG) alle metropoli come Milano. Siamo certi che la campagna riceverà una buona accoglienza dai nostri concittadini, anche dai credenti, e che i tempi siano un po’ cambiati rispetto alla vicenda “ateo-bus” di qualche anno fa contro cui ci fu persino chi fece obiezione di coscienza, rifiutandosi di guidare».

«Il circolo dell BAT è attivo oramai da due anni e recentemente si è dotato anche di una sede a Trani» spiega Giuseppe Ruggieri, coordinatore del circolo di Barletta-Andria-Trani. «Nella nostra provincia l’iniziativa, consistente nell’affissione di manifesti 6×3, è già partita il 15 gennaio da Trani, proseguita con Andria (25/01) e atterrerà il 5/2 a Barletta e Bisceglie».

lunedì 29 Gennaio 2018

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Nicola Paolillo
Nicola Paolillo
6 anni fa

Evidentemente voi ignorate il concetto stesso Dell indottrinamento, mostrando voi stessi atti di fede al pari dei credenti. Quindi di cosa parlate?