Cultura

“Notte sotto le stelle”: una serata speciale dedicata alla storia dell’Orologio di San Giacomo

Mirella Vitrani
L'antico orologio comunale svelato sotto una nuova luce
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Nella serata estiva di lunedì scorso, 24 luglio, camminando lungo corso Vittorio Emanuele, proseguendo fino all’orologio di San Giacomo, luci a led dalle sfumature blu anticipavano nuove suggestioni provenienti dalla piazzetta del maestoso orologio storico comunale.

Il monumento è stato protagonista di un evento culturale che ha raccontato, sotto la forma di spettacolo, oltre 120 anni di storia della torre di fronte alla Chiesa di San Giacomo.

Parte della programmazione degli eventi dell’Estate barlettana 2017, la data prescelta del 24 luglio ha anticipato la successiva ricorrenza liturgica di San Giacomo Apostolo del 25 luglio, preludio alle celebrazioni religiose, inserendosi anche a pieno titolo nel calendario degli appuntamenti devozionali a sfondo sociale. L’evento, costituito da un essenziale ma ben articolato programma fra reading, improvvisazioni musicali, proiezioni ed azioni coreografiche miscelate in uno scorrevole copione, ha presentato una ricca narrazione di un pezzo di storia di Barletta. Partita dalla costruzione dell’orologio “per pubblica utilità” nel 1895, si è cronologicamente ma mai banalmente protratta fino agli ultimi interventi di manutenzione da parte degli uffici comunali competenti, avvenuti la settimana scorsa, e senza tralasciare ulteriori proposte per il prossimo anno.

Un pubblico copioso e attentissimo, costituito anche da una buona parte dei residenti del quartiere, si è lasciato entusiasmare dall’avvincente racconto condotto da Nino Vinella, giornalista e autore del libro “L’ingranaggio del Tempo. Storia (mai raccontata) dell’Orologio di San Giacomo nel centenario 1895-1995”, edito dalla Rotas.

La proiezione di documenti, fotografie antiche del fotografo barlettano Alfredo Basile e altro materiale, avvenuti direttamente sulla pietra dell’orologio, accompagnate al sottofondo musicale classico e dagli speciali arrangiamenti e improvvisazioni a cura del maestro Gino Musti, assieme con la proiezione di video dedicato allo spettacolo di danza realizzato dalle allieve di “Spazio Danza”; hanno fatto da collante agli interventi degli ospiti. Presenti, infatti, Don Sabino Lattanzio, della Prepositura curata San Giacomo Maggiore, anche definito “parroco d’assalto”; l’Ingegnere Francesco Carpagnano, Consigliere Ordine Ingegneri BAT e Michele Grimaldi, della sede barlettana dell’Archivio di Stato.

Grazie a quest’ultimo è stato possibile risalire al libretto dedicato ai lavori di ristrutturazione dell’orologio, che sono stati per anni e anni registrati e scritti a mano.

Una montagna informe di nuovi documenti cartacei sono stati portati nel 1977 presso l’archivio di Barletta, carte poi catalogate negli ultimi 40 anni che hanno permesso solo di recente di ricostruire nuovi pezzi di storia della città dal 1500 al 1900.

Molte le curiosità emerse durante questo primo evento in onore dell’orologio di San Giacomo, che oltre a far emergere polemiche del passato per la manutenzione dell’orologio da parte del Comune, raccontano di tanti particolari, come l’accordo con le cave dei marmi, che non provenivano da Barletta, bensì dai fratelli Bassi di Trani; o come il progetto suppletivo che nell’800 prevedeva non il cemento, ma la pietra, per la costruzione degli scalini.

Tra gli eventi salienti di questo monumento, sicuramente quello del 1943, quando subì i colpi di un carro armato durante la guerra, ma anche le prime documentazioni relative gli ingranaggi, fotografati e ancora oggi perfettamente funzionati -salvo ovvia necessità di monitorarli-. Tra le godibili immagini, quella della ora introvabile cartolina, pezzo da collezione cartolina creato nel periodo dell’amministrazione Maffei per celebrare il 111 anniversario dell’orologio di San Giacomo, o alcuni articoli di giornale dedicati al monumento, come quello recente del ragazzo appassionato della storia di Barletta che richiede la possibilità di salire sulla torre dell’orologio.

Un ottimo spunto per pensare, forse, che potrebbe diventare un modo per valorizzare questo monumento, in un’ottica anche orientata al turismo?

Un altro interessante spunto, anche più semplice da realizzare, è offerto dalla realizzazione della suggestiva illuminazione realizzata tramite l’uso di led colorati, per l’occasione installati dal service New System, che hanno portato il nostro monumento alla stregua delle torrette antiche che possiamo notare sapientemente valorizzate tramite la colorata illuminazione; come per esempio il campanile della St. Luke’s Church a Londra, zona Shoredicht. Questa torretta, infatti, è perennemente illuminata di colori come blu e viola, che tanto ricordano l’idea realizzata per l’orologio di San Giacomo, purtroppo però solo per poche ore.

L’evento, svolto in collaborazione con la Prepositura curata di San Giacomo Maggiore, il Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, l’Archeoclub d’Italia Onlus sede di Canne della Battaglia-Barletta, l’Archivio di Stato sede di Barletta, l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Barletta-Andria-Trani, Spazio Danza e con il Media partner “Barletta siamo noi”, si è concluso con tante idee e buoni propositi atti alla valorizzazione della città. L’invito esplicito è quello di mantenere nella memoria e nel cuore tutti gli aspetti e ricordi piacevoli, anche e soprattutto perché, dall’altro lato della medaglia, a questi sono inclusi i meno piacevoli, pronti a sollecitare in noi un tentativo di realizzazione di proposte di miglioramento.

giovedì 27 Luglio 2017

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