Più che positivo il bilancio con cui si chiude la stagione 2016-2017 del Teatro Curci di Barletta con 13965 spettatori in totale e 1250 abbonati (178 in più dello scorso anno).
Ed è da questi incrementi che si parte per la nuova stagione teatrale, le cui anticipazioni sono state rese note durante la conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio di ieri a palazzo di città alla presenza di Michele Placido, direttore artistico per il teatro Pubblico Pugliese, di Giulia Delli Santi, responsabile delle attività teatrali del Tpp (teatro pubblico pugliese) e del sindaco Pasquale Cascella, grato «dell’omaggio – lo spettacolo tenuto ieri sera “Stasera parliamo d’amore”– che Michele Placido rende alla città di Barletta rendendosi protagonista di uno spettacolo del Curci, per il Curci e davanti al Curci».
Già dalle anticipazioni, la stagione di prosa del Curci, si riconferma non solo viva ma anche interessante e di grande qualità, rendendo sempre più prestigioso il teatro comunale di Barletta. Fondamentale l’accuratezza nella scelta: il teatro-canzone di Neri Marcorè con lo spettacolo “Quello che non ho”, “Piccoli crimini coniugali” di Michele Placido, Maddalena Crippa con “Richard II”, “Father and son” che vede il ritorno in Puglia di Claudio Bisio e “Copenaghen” di Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice.
Anticipazioni: gli spettacoli
«Il prestigio di questo teatro è qualcosa di straordinario per un artista», commenta Michele Placido, sottolineando la difficoltà di scelta degli spettacoli da portare al Curci che, per ora, si concentrano in cinque grandi titoli.
Richard II: con la regia di Peter Stein, il testo di William Shakespeare rivive attraverso l’interpretazione che Maddalena Crippa fa di Richard. Già, una donna nei panni di un uomo, quasi a voler sottolineare il carattere inconsueto del re shakespeariano.
Piccoli crimini coniugali: regista ed interprete Michele Placido, che adatta il testo di Eric-Emmanuel Schmitt restituendo il fermo immagine di un rapporto matrimoniale che oscilla tra la tranquilla quotidianità di una coppia, il timore di Lisa di un tradimento del marito e la perdita di memoria di Gilles.
Quello che non ho: è l’ennesima esperienza di teatro musicale con cui Neri Marcorè esplora i testi di Fabrizio De Andrè. Con la regia di Giorgio Gallione, l’attore cerca di restituire una visione del presente attraverso le canzoni di De Andrè accompagnato da tre chitarristi/cantanti.
Father and son: è il grande ritorno in Puglia di Caudio Bisio che, con la regia di Giorgio Gallione, si rende interprete di un rapporto padre-figlio costruito su un linguaggio teatrale che oscilla tra comico e tragico.
Copenaghen: Mauro Avogadro dirige il trio Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice in uno spettacolo che tenta di comprendere l’oggetto (su cui la storia si è interrogata più volte) di una conversazione avvenuta nel 1941 a Copenaghen tra il fisico Heisemberg e il suo maestro Bohr.
Progetti futuri
Dalla stima che Michele Placido rivela per il Curci, si palesa la sua intenzione di incrementare ancor di più il prestigio del teatro. L’intenzione per il prossimo futuro è di dar vita ad un laboratorio teatrale-cinematografico «mettendo in campo le giovani forze pugliesi», commenta l’attore. Insomma dal palco al grande schermo: Barletta potrebbe essere la prima esperienza in tal senso.
Grande sorpresa inoltre per gli appassionati delle interpretazioni dell’attrice-imitatrice Virginia Raffaele, che tornerà al Curci, in seguito alla data annullata lo scorso gennaio, con due date verso fine ottobre. La prima sarà riservata agli abbonati, che potranno così rivalersi sullo spettacolo perso, mentre la seconda sarà aperta a tutti.