Cronaca

Alternanza scuola-lavoro per i ragazzi autistici del “Garrone”: un caffè non è solo un caffè

Cosimo Giuseppe Pastore
Federica, Antonio e Gianluca sono i ragazzi autistici che collaboreranno per tutto il mese di marzo con il bar Kaffedie, nell'ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro
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Siamo circondati da slogan, da bandiere del coraggio, stimolo all’essere sé stessi, a vivere secondo la propria legge naturale, ma quando questo accade, siamo degli esclusi, emarginati e diversi. Esiste qualcuno, però, che ha una capacità innata di essere se stesso, l’autistico. Il termine “autismo”, infatti, deriva dal greco “αυτός”, sé stessi per l’appunto.

Arriva un momento, allora, in cui persino la “Buona scuola” renziana diventa ancora di salvezza per un mondo troppo concentrato a predicare bene e disinteressarsi dei risultati. È così che nasce la lodevole iniziativa di Claudio Rutigliano, ragazzo ventottenne, che ha aperto le porte della sua attività commerciale, il bar Kaffedie (via Canosa, 179), alla collaborazione di ragazzi autistici dell’istituto superiore “N.Garrone” di Barletta, divenendo protagonista della loro esperienza di alternanza scuola-lavoro, contenuta nella riforma della Buona scuola varata con la legge n.107 del 2015.

Federica, Antonio e Gianluca sono i ragazzi che per tutto il mese di marzo, dal lunedì al venerdì, si alterneranno dietro il bancone del bar Kaffedie, sotto la supervisione di Claudio, il quale, entusiasta dell’iniziativa, ha deciso di presentarla oltre che ai ragazzi, anche ai genitori e agli insegnanti. Così un caffè diventa molto di più: si trasforma in una vetrina per la personalità dei ragazzi e in un palco, dal quale stringere relazioni con i clienti, cercando di abbattere una barriera sociale alla quale spesso i ragazzi autistici sono costretti. Ad essere compromessa, nei ragazzi autistici è proprio l’interazione sociale, a cui spesso seguono deficit della comunicazione verbale e non verbale, intatte, invece, le funzioni razionali e cognitive, in alcuni casi passate alla storia.

Il progetto, traghettato dal bar Kaffedie, naviga parallelo all‘inaugurazione, proprio nell’istituto superiore “N. Garrone”, di un bar che potrebbe definirsi “bar sociale”. Dopo il divieto di distributori negli istituti scolastici, infatti, si è voluto ricreare un’area di ristoro e condivisione per i ragazzi, attraverso un piccolo bar da loro gestito. L’attività, lontana da fini meramente lucrativi, utilizza parte degli incassi per ulteriori cicli di attività. Il progetto scolastico, supportato da Zingrillo e Rosito caffè, gode anche della partnership di Claudio Riefolo, il capitano dell’avventura di Federica, Antonio e Gianluca.

venerdì 9 Marzo 2018

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