Richiamando il significato della giornata dedicata al ricordo delle vittime
delle fobie e dell’esodo giuliano-dalmata, il prefetto Maria Antonietta
Cerniglia e il sindaco Pasquale Cascella hanno deposto un omaggio
floreale dinanzi alla lapide sulla mura dell’ex Caserma Stennio di via
Manfredi che, al culmine della Seconda Guerra mondiale, accolse numerosi
esuli dalla terre irredenti.
Il legame della città di Barletta con il
dramma della deportazione che colpì le comunità italiane dell’Adriatico
orientale è stato indicato dal sindaco agli studenti presenti all’avvio
delle iniziative dedicate alla Disfida: “l’episodio storico del 1503,
che D’Azeglio assunse a simbolo del Risorgimento, ha forgiato l’identità
della città che ha raccolto gli esuli dalla Dalmazia e dall’Istria con
la stessa ispirazione dell’Italia ‘una e indivisibile’ posta dai
costituenti a fondamento dei principi della Repubblica libera e
democratica che rigetta la guerra come strumento di offesa e opera per
la pace tra i popoli”.
Il prefetto Cerniglia ha tenuto a sottolineare la
continuità con la testimonianza offerta l’altro giorno a Minervino
Murge dalla consegna della Medaglia alla memoria del Carabiniere Mario
Fusano, deportato in quei tragici eventi: “attraverso questi percorsi
della memoria – ha tenuto a sottolineare – è possibile affidare alle
nuove generazioni la coscienza dei valori che animano il divenire della
Nazione”.