La storia va ricordata, studiata, compresa e anche premiata. Il centenario Ruggiero Morgese, soldato della seconda guerra mondiale, è stato premiato, ieri 2 febbraio, nella giornata del suo compleanno dal sindaco Pasquale Cascella. A circondarlo i suoi affetti più cari, tra cui figli e nipoti. Un clima di festa e di gioia, oltre ad un premio che segna un traguardo per nonno Ruggiero, ma anche un grande tesoro per la comunità barlettana e non solo.
La pelle di Ruggiero non ha assorbito solo un secolo di storia, non ha attraversato solo il ‘900, ma ha visto la guerra, ha visto le barbarie del secondo conflitto mondiale e lui è qui per raccontare, per tramandarne il ricordo, la memoria. Il signor Ruggiero, infatti, ha già ricevuto, in occasione della giornata della memoria del 28 gennaio 2014, un premio in quanto soldato deportato nei campi di concentramento tra la Polonia e la Germania nazista. Anni atroci della storia dell’umanità, ma che non possono e non devono essere cancellati. Nonno Ruggiero è un fiume in piena che quasi bisogna trattenerlo; racconta aneddoti di guerra, ricordi dei compagni soldati e incursioni dei tedeschi. Racconta di lui e di noi allo stesso tempo, figli della storia, obbligati a non abbassare mai la guardia. Lui la guardia non l’ha mai abbassata arrivando, vivace come un ragazzino, alla tenera età di 100 anni che ancora gli strappa la commozione dagli occhi, quando vede il sindaco premiarlo per il suo traguardo di vita.
Adesso come non mai, si mostra ancora più necessaria la parola di persone come Ruggiero, affinché possano arginare ogni possibile deriva che la società rischia di prendere tornando su passi neri e disumani, affinché possano essere la testimonianza di una sopravvivenza che non è stata poi così scontata.
Buongiorno a tutti. In qualità di nipote di nonno Ruggiero, ringrazio, anche a nome di tutta la mia famiglia, la Vs. Redazione, che, in maniera puntuale, completa e partecipata ha realizzato questo splendido servizio. Ricordare, attraverso chi ha vissuto certi istanti, avendo la fortuna di poter ascoltare dalla sua viva voce quanto accaduto, ritengo sia un qualcosa di umanamente indescrivibile. Grazie ancora!