Cronaca

Ferrotramviaria si difende: «I fondi dedicati alla sicurezza sono stati tutti spesi»

La Redazione
Dopo le accuse di malversazione, l'azienda fa sapere che «i fondi per le implementazioni tecnologiche anche finalizzati alle nuove apparecchiature da attivare per la sicurezza e per il raddoppio dei binari, sono stati impiegati»
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Ferrotramviaria si difende dalle accuse di malversazione diffuse ieri dalla Guardia di finanza di Bari e replica: «i fondi dedicati alle implementazioni tecnologiche anche finalizzati alle nuove apparecchiature da attivare per la sicurezza, nonché per il raddoppio dei binari, sono stati tutti impiegati e il corretto utilizzo controllato dalla Unione Europea, la quale eroga i fondi in seguito alla rendicontazione da noi prodotta, quindi alla esibizione dei pagamenti da noi anticipati dopo avere verificato l’effettivo stato di avanzamento dei lavori».

Di seguito la nota dell’azienda.

«Appare opportuno e necessario precisare, in ordine alle ipotesi di malversazione in danno dello Stato – inesistente in quanto i corrispettivi del contratto di servizio giuridicamente non sono considerati denaro pubblico – che Ferrotramviaria S.p.A., così come tutte le Società che forniscono servizi di Trasporto Pubblico Locale su ferro, è titolare di un contratto di servizio con la Regione Puglia cosi come stabilito dalla Legge 422/97, che ha trasferito alle Regioni le competenze in materia di Trasporto Pubblico Locale.

Il contratto contiene gli elementi previsti da tale Legge e, con particolare riferimento alle caratteristiche dei servizi offerti, definisce le norme di continuità, regolarità, capacità e qualità degli stessi. Contestualmente il Ministero ha stabilito i corrispettivi da riconoscere alle singole aziende sulla base dei costi storici delle stesse rivenienti dai precedenti istituti concessori, corrispettivi che coprono solo in parte i costi di esercizio atteso che la tipologia di contratto prevede che la restante parte dei costi vada coperta dai proventi del traffico, restando a carico del contraente il rischio di impresa in caso di mancata copertura dei costi operativi. Ferrotramviaria S.p.A. è oggi titolare di contratto di servizio relativo alla gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria della infrastruttura nonché della fornitura di servizi ferroviari e automobilistici integrativi e sostitutivi il cui valore negli ultimi 16 anni, per i servizi assentiti al momento del passaggio di competenze tra Stato e Regioni, si è aggiornato solo in funzione dei previsti adeguamenti all’inflazione.

Per quanto concerne il corrispettivo da noi fatturato alla Regione Puglia per la gestione e manutenzione dell’infrastruttura, lo stesso viene totalmente speso per gli interventi a cui è destinato. Siamo pronti a pubblicare sul nostro sito sia il contratto di servizio sia i dettagli contabili del nostro bilancio che certificano ciò. Ciò detto è opportuno precisare che tutte le attività di implementazione e sviluppo della rete gestita da Ferrotramviaria vengono finanziate da fondi diversi da quelli del contratto di servizio ovvero da fondi Nazionali e/o Europei di cui Ferrotramviaria è destinataria in qualità di soggetto attuatore della Regione Puglia e non già come titolare del contratto di servizio.

Si sottolinea che i fondi dedicati alle implementazioni tecnologiche anche finalizzati alle nuove apparecchiature da attivare per la sicurezza, nonché per il raddoppio dei binari, sono stati tutti impiegati e il corretto utilizzo controllato dalla Unione Europea, la quale eroga i fondi in seguito alla rendicontazione da noi prodotta, quindi alla esibizione dei pagamenti da noi anticipati dopo avere verificato l’effettivo stato di avanzamento dei lavori.

Questa è una delle tante incombenze che spettano a chi è nominato soggetto attuatore per curare, per conto terzi, l’esecuzione di opere infrastrutturali non di sua proprietà. Ogni intervento è pertanto regolato da apposito disciplinare tra Regione e Ferrotramviaria S.p.A. Non è difficile comprendere dal nostro bilancio che gli eventuali utili, che quando opportuno vengono in parte distribuiti come dividendi agli azionisti, provengono dalla vendita dei titoli di viaggio o da attività che esulano da quelle espletate in ottemperanza al contratto di servizio. Ai fini di una campagna elettorale dura erude, non dovrebbe essere utilizzata un’azienda che dà sostentamento a 500 famiglie e fornisce servizi a molti milioni di clienti che sono tutti cittadini votanti».

giovedì 14 Dicembre 2017

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