Venti giorni di lavoro in fumo in una sola notte. E’ stato un risveglio amaro, quello di oggi, per i cittadini barlettani che hanno visto trasformato in un mucchio di cenere il lavoro di raccolta della legna per la preparazione del tradizionale falò dell’Immacolata promosso dall’associazione ‘Barlett e Avest’. Sarebbe stata una notte, quella tra il 7 e l’8 dicembre, all’insegna della condivisione, dell’incontro e del ritorno alle tradizioni sullo sfondo delle antiche mura del Carmine, a ridosso della litoranea di Ponente, anzi della litoranea Pietro Mennea, che ha entusiasmato non pochi barlettani, ma evidentemente per qualcuno era più divertente anticipare i tempi e sottrarre, in una notte, alla città un momento di gioia.
Non è stata questa bravata, però, commessa da chi come al solito fa di tutto per affossare la città di Barletta, rendendola teatrino di inciviltà, a fermare la tenacia di ‘Barlett e Avest’. L’Associazione, infatti, mossa dalla rabbia, ha prontamente invitato chi davvero ha interesse alla rinascita della propria città a contribuire portando sotto le mura del Carmine un po’ di legna. Il falò si terrà e sarà più sentito e condiviso dalla comunità che non ama l’autolesionismo, ma lotta per la propria identità. Noi non possiamo far altro che diffondere l’invito anche ai nostri lettori: anche un pezzo di legna (non trattato) permetterà al falò di risorgere dalle sue ceneri come l’araba fenicie. «Abbiamo bisogno di legna, abbiamo bisogno di aiuto e abbiamo bisogno di braccia» comunica ‘Barletta e Avest’.
La notizia ha fatto in men che non si dica il giro del web lasciando sgomenti i cittadini che attendevano l’appuntamento con la tradizionale “fanov”. Sarebbe stato un omaggio alla Madonna, sarebbe stato un momento di ritrovo, sarebbe stato un saluto al campione Pietro Mennea: «Questo spiega il motivo per cui Pietro Mennea è andato via da Barletta, perchè questa città non è ancora preparata per essere una società civile» avanzano sgomenti i membri dell’associazione barlettana, sottolineando però che «c’è chi ama davvero la città di Barletta e lo sta dimostrando stamattina, dandoci il proprio contributo».
I primi contributi, infatti, sono già arrivati ed altri stanno arrivando da parte di privati cittadini e di aziende barlettane e non. L’invito a contribuire alla tradizione, recepito anche da molti esponenti politici della città, si sta diffondendo a macchia d’olio. L’obiettivo non è superare l’altezza della struttura lignea che sino a ieri sera si ergeva a ridosso del mare, ma è dimostrare che infondo una Barletta sana, onesta e partecipativa esiste e brillerà domani sera.
La solidarietà dei barlettani è vicina idealmente a voi tutti ciao da trieste.