Condannati a otto anni di reclusione i due autori materiali dell'attentato ai danni del consigliere comunale capogruppo del PD, Pasquale Ventura, e a sei anni ed otto mesi il mediatore tra loro e la presunta mandante della sparatoria, cioè, secondo l'accusa, la sua ex moglie.
Sono queste le pene inflitte dal giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Trani Angela Schiralli a tre imputati che hanno chiesto di esser giudicati col rito abbreviato. Assolto, invece, "perché il fatto non costituisce reato" l'andriese che era stato accusato d'aver fornito ai due esecutori la moto utilizzata per l'agguato, fortunatamente non letale per Ventura, che riuscì a salvarsi trovando riparo dai colpi esplosi dai killer tra le auto parcheggiate nei pressi di via Firenze, luogo della sparatoria avvenuta il 20 gennaio 2015.
L'altro filone del procedimento penale vede invece ancora in corso il dibattimento in cui sono imputati la ex moglie del capogruppo PD, accusata di tentato omicidio, ed un presunto favoreggiatore, accusato dal pubblico ministero Mirella Conticelli, che coordinò le indagini della Polizia, d'aver nascosto per ostacolare le indagini il casco integrale che uno dei due attentatori utilizzò per l'agguato.