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Gioco d’azzardo, al 30 ottobre il voto su proroga licenze. Associazioni: “A rischio posti di lavoro”

La Redazione
"Perché consegnare il settore del gioco pubblico nelle mani dell'illegalità e della malavita organizzata?"
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Il gioco d’azzardo può essere pericoloso e può portare alla dipendenza. Tuttavia, il settore del gioco legale comprende aziende avviate con numerosi dipendenti e per questo è sempre necessario applicare un ragionamento lucido alla situazione, soprattutto quando si rischia di mettere a repentaglio posti di lavoro onesti e a norma di legge.

È stata rinviata al 30 ottobre la discussione in Consiglio regionale della Puglia sulla proposta di modifica della legge contro il gioco patologico in Puglia. Nella modifica è prevista la proroga dell’entrata in vigore di quanto stabilito nella legge approvata nel 2013: almeno 500 metri di distanza tra sale e apparecchi da gioco e luoghi sensibili come scuole, luoghi di culto e impianti sportivi. Tale distanziometro era previsto per le nuove attività, mentre quelle già esistenti e vicine ai luoghi sensibili, avrebbero avuto cinque anni di tempo, fino al 20 dicembre 2018, prima dello stop definitivo. L’emendamento approvato a fine settembre dalla Commissione sanità, invece, prevede che il termine venga prorogato “alla data di emanazione del Testo Unico in materia di prevenzione e trattamento del gioco d’azzardo patologico”.

Le associazioni di categoria Sapar Puglia, Assotrattenimento, Sistema Gioco Italia, AGIRE, U.T.I.S. e Assotabaccai sono molto critiche sulla scelta di rinviare la discussione in Consiglio regionale, e incalzano: «La politica e il governo regionale devono soltanto dirci se preferiscono consegnare il settore del gioco pubblico nelle mani dell’illegalità e della malavita organizzata. Ma devono assumersi anche la responsabilità di distruggere un settore produttivo, bruciando 20mila posti di lavoro con la chiusura di centinaia di piccole e medie imprese, esercenti, bar e tabaccai».

«L’introduzione del ‘distanziometro di 500 metri dai luoghi sensibili», proseguono le associazioni, «è una non soluzione che si vuol far passare come la panacea di tutti i mali. Nulla di più falso in un sistema che muta velocemente al passo delle tecnologie grazie alle quali il mercato viene invaso da apparecchi non omologati e fuorilegge».

«Qualcuno dello schieramento di centrosinistra – proseguono – comincia a cedere sotto i colpi della demagogia del M5S, mostrando atteggiamenti dietro i quali si nasconde semplice ipocrisia». «Nonostante la maggioranza di Emiliano si sia espressa rinviando alla normativa nazionale, clamorosamente – scrivono le organizzazioni di settore – si assiste ad una inversione di marcia. Il neoassessore Borraccino, che in Commissione ha votato a favore proponendo egli stesso l’emendamento, dovrà spiegare ai pugliesi cosa è cambiato in queste ore e in che modo giustifica questa inversione di marcia. “Dovrà spiegarlo – concludono – anche il governatore pugliese Michele Emiliano a quei 20mila disoccupati in più».

Intanto gestori e dipendenti del settore sono pronti a scendere in piazza per protestare contro le disposizioni attuali con le quali, secondo stime approssimante, circa l’80% delle sale giochi presenti sul territorio, tra cui 800 agenzie di scommesse (l’87% del totale), sarà obbligato a chiudere.

sabato 20 Ottobre 2018

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