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Effetto Renzi sul territorio, Vinella: «Ma la Barletta-Spinazzola e l’agricoltura fuori scena»

La Redazione
Il segretario del PD ha raggiunto Canne in auto, quando avrebbe potuto farlo con la coincidenza per Spinazzola
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“Destinazione Barletta, Canne della Battaglia, insomma Italia. A 48 ore dall’effetto Renzi sul nostro territorio, un paio di riflessioni”. A condividerle su social e stampa locale è il giornalista Nino Vinella, che ha accolto il segretario del PD nel sito archeologico.

“La prima: il segretario del PD è arrivato in treno alla stazione di Barletta ma ha proseguito in auto fino a Canne della Battaglia. Quando al suo comitato organizzatore bastava fargli attraversare il sottopassaggio dal primo al quarto binario per aver pronta la coincidenza sulla tratta ferroviaria Barletta-Spinazzola (“Barletta, per Spinazzola si cambia”) e scendere così senza stress al servixio di ordine pubblico nell’unica stazione di tutta Italia servita dal Gruppo Ferrovie dello Stato in un sito archeologico di così alta valenza mondiale.

Ma probabilmente lui, il “rottamatore” principe, nulla si sarà potuto ricordare che proprio la Barletta-Spinazzola, ivi compresa dunque la stazioncina, è stata salvata dalla rottamazione grazie ai 26 milioni di euro girati dal suo Governo nel 2016 alla Regione Puglia (atto firmato in Fiera da lui e dal governatore Emiliano in un paniere complessivo di circa un miliardo e 400 milioni su opere pubbliche varie) per elettrificare la tratta dal capolinea Barletta a Canosa di Puglia. Spiace doverlo scrivere: ci avrebbero dovuto pensare i suoi diligenti rappresentanti locali di corrente (magari il consigliere regionale Ruggiero Mennea) che hanno perduto loro e fatto perdere al nostro Territorio, che poi resta il proprio bacino di voti a perdere, un’opportunità unica.

Troppo difficile far scendere un ex Presidente del Consiglio ed attuale segretario del partito di maggioranza relativa in treno a Canne della Battaglia? Se ci riuscirono per Aldo Moro, a cui spesso ci si è riferito nei vari comunicati stampa, quando ci venne nel 1958 per inaugurare da ministro della pubblica istruzione il primo Antiquarium, perché mai non riuscirci adesso?

Seconda riflessione. “A” come archeologia, certo. Ma anche (e soprattutto) “A” come agricoltura. Questa è la vera, più autentica, più storica Canne della Battaglia. Nelle amministrazioni di centrosinistra il distinguo si è fatto via via sempre più sbiadito. Ma come facciamo a dimenticare che nel 2008 il GAL (Gruppo di Azione Locale) “Colli di Canne della Battaglia” è stato l’unico a NON essere finanziato in tutta la Puglia dalla Regione per un banale mancato rispetto dei termini di presentazione del relativo progetto. Come denunciò allora in Consiglio comunale al sindaco Maffei l’opposizione di centrodestra e per essa il consigliere Dario Damiani (Forza Italia). Si sono persi in un colpo solo ben 12 milioni di euro destinati al miglioramento della viabilità campestre ed a tanto altro ancora per gli agricoltori.

Agricoltori di cui non si è vista nemmeno l’ombra quando all’Antiquarium è giunto ieri mattina Matteo Renzi col suo nutrito seguito di politici e di autorità. Olivo e vino rosso “Antenisi” della Cantina sociale di Barletta: a chi (presente sul posto o sui social) si è domandato perché e per come, i doni del nostro Comitato hanno dunque inteso significare verso Matteo Renzi, sotto gli occhi di tutta la stampa nazionale presente, il grande vuoto che c’è ancora da colmare per offrire la vera e completa identità produttiva di Canne della Battaglia al mondo del turismo che ci viene a visitare.

Ma anche e soprattutto al nostro mondo locale di abitanti, di cittadini e di elettori, visto che ormai stiamo assistendo all’inizio di una campagna elettorale in grande stile fra voto per il Parlamento e voto per sindaco più consiglio comunale”.

domenica 22 Ottobre 2017

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