Mentre la tendenza generale va nella direzione della destagionalizzazione dell’offerta turistica, a Barletta la stagione balneare è già conclusa. La normativa in materia prevede l’obbligo di garantire l’apertura almeno fino alla prima domenica di settembre, con facoltà per i singoli gestori dei lidi di protrarla oltre. Tuttavia, a Barletta pare che prolungare la stagione non risulti economicamente conveniente, per cui tanti ma non tutti hanno già chiuso i battenti. Come mai, si chiede un lettore, il dottor Giuseppe Santaniello, che indirizza al sindaco Pasquale Cascella la seguente lettera aperta:
“Sig. Sindaco,
Le chiedo innanzi tutto scusa se La importuno, sottraendo tempo prezioso ai Suoi impegni, ma, devo esprimerLe il mio più vivo compiacimento in quanto, grazie alla attività della Sua Amministrazione, le acque marine della litoranea di Ponente, in buona parte della stagione balneare che sta per concludersi, si sono presentate in modo limpido. Si è avuta la possibilità, spesso,di fare alcuni bagni a dir poco meravigliosi.
Raramente in alcuni giorni di “mare mosso” si sono viste quelle chiazze giallastre e schiumose che impedivano negli anni passati, la balneazione. Certamente il miglioramento è dovuto alle opere che la Sua Amministrazione è riuscita a completare e di questo bisogna dargliene atto (adeguamento impianto di depurazione, riparazione condotta sottomarina, realizzazione pennelli del primo lotto progetto Tomasicchio).
Certamente molto è ancora da fare (chiusura di tutti i canali sulla spiaggia, regolamento degli scoli del fiume Ofanto e del Ciappetta-Camaggio, affinamento dei reflui ed in particolare, oggi è indispensabile, riutilizzo delle acque in agricoltura, sistemazione litoranea e piano delle coste), ma Lei ha dimostrato che con l’impegno gli obiettivi si possono raggiungere.
Una cosa negativa devo però annotare, perché scorcentante! In pieno svolgimento dell’evento della “Disfida di Barletta” oggi tre settembre è stata decisa la chiusura dei lidi balneari. Lei ha voluto dare all’evento della disfida, giustamente, un carattere di internazionalità, in quanto, come ha detto, costituisce il “riconoscimento identitario” della citta di Barlettà. Ma quale spettacolo desolante e non certamente promozionale darà una spiaggia “smantellata” e senza servizi ai turisti italiani e stranieri che certamente potrebbero affluire a Barletta nei prossimi giorni?
Credo che sia molto opportuno iniziare subito a destagionalizzare effettivamente e non solo a parole, con un ben più lungo periodo, una attività turistica importante che con la produzione vinicola-olearia locale di “eccellenza” costituiscono la risorsa principale per lo sviluppo ed il benessere economico di Barletta.E, come a suo tempo Lei disse : una città a dimensione europea”. Salento docet!”