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Convegno “Mobilità sostenibile: Barletta provincia vive”: la BAT come snodo economico

Cosimo Giuseppe Pastore
La Bat snodo economico del territorio, la necessità di un programma della mobilità comunale e provinciale, i trasporti locali e nazionali: i temi dibattuti durante il convegno organizzato dal comitato di lotta Barletta provincia
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L’urgenza di una strategia sulla mobilità di carattere territoriale e non solo cittadino, emerge con chiarezza dal convegno sulla mobilità sostenibile, organizzato dal comitato di lotta Barletta provincia e tenutosi nella serata di ieri, 22 luglio, presso la libreria ‘La Penna Blu’, con l’obiettivo di «sensibilizzare l’amministrazione comunale sul tema della mobilità sostenibile» commenta l’avvocato Giuseppe Bufo.

Ad auspicare una coesione politica in tal senso su tutto il territorio della BAT è il vicepresidente della provincia Barletta-Andria-Trani, Francesco Spina, sostenendo che «bisognerebbe raccogliere tutte le proposte e trasformarle in un programma a cui si adeguino tutte le forze politiche, sottraendo da facili strumentalizzazioni temi quali l’illuminazione delle strade, il monitoraggio ambientale e la mobilità sostenibile che non possono diventare il discrimine di una campagna elettorale».

La fermata Frecciarossa e la politica ministeriale sulle grandi opere pubbliche

Una decisione mai presa, quella di includere Barletta tra le stazioni previste per il passaggio del Frecciarossa, nonostante la sussistenza dei requisiti richiesti da Trenitalia, che di fatto rendono la stazione barlettana, per l’elevata domanda del servizio e per il ruolo di polo commerciale nella Bat, una stazione “gold”. E’ Nardo Binetti, segretario del comitato di lotta Barletta provincia a proporre di inserire, come già fatto in altre città, una fermata temporanea del freccia rossa a Barletta, testando il rapporto servizio-mercato

«Il ministero delle infrastrutture si muove nell’ottica di integrare un sistema nazionale integrato dei trasporti (SNIT) sulla base di quattro linee strategiche» afferma il dott. Emmanuele Daluiso che prosegue: «ridefinire il sistema delle infrastrutture; rendere possibile la intermodalità; valorizzare le infrastrutture preesistenti; sviluppare la mobilità sostenibile a livello locale». A questi punti cardine cui il ministero deve guardare, si aggiunge la necessità di un dibattito pubblico e della valutazione delle grandi opere pubbliche, che devono in primis rispettare un fine di utilità per la collettività.

Soluzione: metropolitana leggera di superficie?

Elevatissima la carenza di domanda che soffre il trasporto pubblico a Barletta, una città intasata da automobili che percorrono e immobilizzano la città da nord a sud per superare quel “muro” ferroviario che scinde il centro dalla periferia.

E’ un’osservazione semplice, da cui l’ingegner Francesco Carpagnano, consigliere dell’ordine degli ingegneri della provincia Bat, ha tratto ispirazione per una proposta formulata nel lontano 2004: «L’obiettivo è muovere le persone, non le macchine» afferma l’ingegnere, criticando le scelte dell’amministrazione barlettana di lavorare su una mobilità nord-sud.

«Abbiamo linee ferroviarie esistenti, perchè non sfruttarle per una metropolitana leggera di superficie che colleghi l’intera città in senso est-ovest?» chiede Carpagnano, sottolineando la necessità di un piano comunale dei trasporti «che evidentemente il comune non ha». La soluzione permetterebbe di collegare la città da est ad ovest, sfruttando quel muro che di fatto spezza la città, e di collegare Barletta con altre città della Bat.

L’invito all’amministrazione è di lavorare su un piano strategico della mobilità, abbandonando gli interventi tampone che di fatto non sono coordinati tra loro.

domenica 23 Luglio 2017

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