Attualità

Strage ferroviaria del 12 luglio, un anno è passato: il ricordo delle 23 vittime

La Redazione
La più grande tragedia ferroviaria che ha scosso la Puglia fino alle sue radici
scrivi un commento 175

12 luglio 2016: 23 le vittime della più grande tragedia ferroviaria che ha scosso la Puglia fino alle sue radici.

Vogliamo ricordare qui le persone che, in questo disastro, hanno perso la vita e le cui famiglie attendono giustizia.

Fulvio Schinzari, 59 anni, nato a Galatina (in provincia di Lecce), sposato con due figlie, era stato assunto nella Polizia di stato il 25 ottobre 1989. Un collega poliziotto che stava lavorando ai soccorsi l’ha riconosciuto e identificato diirettamente sul luogo del disastro. Vicequestore aggiunto in forza alla Questura di Bari dove lavorava come dirigente dell’Ufficio del Personale, stava raggiungendo l’ufficio a Bari da Andria, dove abitava, per prendere servizio alle 14 dopo un periodo di ferie. Molto conosciuto ad Andria per la sua grande passione per la musica, aveva partecipato a numerose perfomances artistiche di alto livello.

Pasquale Abbasciano, di Andria, era uno dei due macchinisti. Sarebbe andato in pensione a breve. Amava il suo lavoro e la campagna, coltivava ciliegie. Dopo il lavoro doveva andare ad Andria per raggiungere la figlia che stava terminando i preparativi per il suo matrimonio. Nel 1986 era scampato a un altro incidente sulla stessa linea: la morte tra quelle lamiere è sembrata uno scherzo del destino.

Giuseppe Acquaviva, 59 anni, di Andria, era disoccupato e viaggiava con la sorella Serafina Acquaviva, detta Lella, 62 anni, anche lei morta nell’impatto. Entrambi mai sposati, vivevano da sempre insieme, per accudirsi vicendevolmente. Una storia semplice ma terribile, di una famiglia che nel disastro ha perso ben 2 membri.

Alessandra Bianchino, 29 anni, di Andria, era una ragazza solare, molto conosciuta presso l’Oratorio Salesiano e nel mondo del volontariato. Una vita passata nella vocazione dell’aiuto, del dono agli altri.

Jolanda Inchingolo, 25 anni, di Andria, ieri stava andando a Bari per il tirocinio prima di conseguire la laurea in Chimica. Nel fine settimana poi sarebbe partita per una breve vacanza in campeggio con Marco e altri amici, per festeggiare questo successo e il compleanno del cognato. Il fidanzato di sempre, Marco, e tutta la sua famiglia hanno vagato per ore alla ricerca di segni positivi, poi la tremenda notizia. Dalla pagina Facebook traspare tutto il suo dolore e l’incapacità di rassegnarsi a una tragedia così grande.

Gabriele Zingaro, 25 anni, di Andria, era perito industriale, diplomato all’Istituto Tecnico Industriale Onofrio Jannuzzi. Gabriele aveva da poco trovato lavoro come metalmeccanico in una fabbrica di Modugno. Un mestiere che alternava alla sua passione più grande: la musica. Proprio sul lavoro, si era ferito a un dito e stava rientrando da Bari dove aveva fatto una visita medica.

Benedetta Merra, 52 anni di Andria, si stava recando a Bari per alcuni controlli medici. Poco prima dello schianto aveva chiamato casa per avvertire che stava tornando.

Pasqua Carnimeo (per gli amici Patty), 30 anni. Ha lasciato il marito Vincenzo, andriese, e una bambina che ora ha tre anni e mezzo. Faceva l’estetista e tutti i giorni, con quel treno, andava a lavorare a Bari la città dove era nata. Si era trasferita ad Andria dopo il matrimonio.

Maria Aloysi, 49 anni, viveva a Modugno ma tornava spesso ad Andria per far visita al padre. Ha lasciato il marito Donato e i figli LeoMarco e Andrea. Stava tornando verso Bari dopo aver passato alcuni giorni ad Andria ad assistere il padre. Una donna buona, che amava la vita e riversava questo grande amore nelle persone che la circondavano.

Michele Corsini, 61 anni, originario di Barletta, si muoveva tra la città natale, dove gestiva un bar, e Bergamo. Una vita di spostamenti, tra nord, dove aveva conosciuto la moglie Tiziana, e sud, dove passava sempre più tempo.

Francesco Ludovico Tedone, 17 anni, di Corato. Era tornato dal Giappone nei giorni scorsi: dopo aver studiato lì per diverso tempo, il prossimo anno avrebbe dovuto frequentare la scuola in Italia. Stava andando ad Andria per incontrare un professore, ma purtroppo non vi è mai arrivato. A lui i compagni hanno dedicato una lunga lettera commovente.

Luciano Caterino, 37enne nato e residente a Corato, uno dei macchinisti. «Un grande lavoratore, un grande collega, un grande amico» dicono i colleghi della Ferrotramviaria. Amava la campagna, sognava di andare a viverci. Il destino crudele, invece, ha deciso che sulla nuda terra il suo cuore dovesse smettere di battere.

Enrico Castellano, nato a Ostuni, aveva 72 anni. Da tempo risiedeva a Torino ed era un dirigente del Banco di Napoli. Lunedì era atterrato a Bari per andare a trovare il figlio ad Andria in occasione del compleanno del nipotino.

Antonio Summo, 15 anni, di Ruvo di Puglia. Musicista (suonava la tromba), si stava recando a scuola per recuperare dei debiti formativi presso l’Istituto Tecnico Industriale di Andria. I parenti lo hanno definito «un bambinone, un ragazzo buono».

Donata Pepe è la nonna 60enne di Terlizzi che ha salvato la vita al nipote Samuele, il bimbo recuperato vivo dalle macerie, che era tra le sue braccia. Stavano andando a Barletta per prendere una coincidenza per Milano e tornare a casa dai genitori. Il piccolo era in Puglia per passare qualche giorno di vacanza con la nonna.

Albino De Nicolo, capotreno terlizzese, 53 anni, era definito “il capotreno dei giovani”.

Salvatore Di Costanzo, 56 anni, abitava a Bergamo ed era agente di commercio oltre che allenatore della Val Cavallina. Quel pomeriggio si sarebbe dovuto recare ad Andria per un appuntamento di lavoro: volato di prima mattina dall’aeroporto di Bergamo Orio al Serio, era atterrato a Bari, ma dopo un sms inviato a un amico di lui non si era avuta più traccia.

Maurizio Pisani, 49 anni, originario di Pavia, viveva a Milano e proprio nel capoluogo lombardo stava tornando dopo aver passato del tempo con la figlia e la moglie andriese (che non si trovavano sul treno) in Puglia.

Julia Favale, docente di conversazione in lingua straniera (francese), aveva lavorato presso il Liceo Classico di Andria e presso il Liceo Scientifico di Barletta. Si trovava sul treno con la figlia, che è sopravvissuta. Tornava dal Belgio.

Rossella Bruni, 21 anni, di Andria. Studiava Filosofia all’Università di Bari, anche lei era su quel treno che il 12 luglio l’ha condotta verso un viaggio infinito. Blogger, scrittrice, attivista per i diritti delle donne, la giovane Rossella scriveva sul blog “Il ritorno di Gea” con il nickname “Malinii Paroliera”.

Nicola Gaeta, 56 anni, capostazione della Ferrotramviaria, andava a prendere servizio quella mattina ma non è mai giunto a destinazione.

L’ultimo a essere identificato è stato Giovanni Porro, 60 anni, di Andria, che lavorava presso la Comunità Montana di Ruvo e si stava recando lì. Una persona schiva, molto umile; viveva da solo, non aveva né moglie, né figli ad aspettarlo a casa.

mercoledì 12 Luglio 2017

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti