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Area verde in via Pirandello, i residenti attendono da 12 anni i lavori

La Redazione
Il Collettivo Exit rispolvera una vicenda insoluta da oltre un decennio
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“I mestieranti della politica annunciano in pompa magna la realizzazione di nuovi giardini pubblici in via Ofanto attraverso progetti che ancora una volta vengono calati dall’alto senza nessuna partecipazione dei cittadini, mentre in un’altra zona della città si aspetta da quasi 12 anni il completamento di un progetto di verde pubblico attrezzato”. Il Collettivo Exit prendendo spunto dall’imminente realizzazione dei giardini in via Ofanto per puntare i riflettori su un’altra area verde periferica dimenticata da oltre un decennio.

“La vicenda in questione riguarda la zona a ridosso dei fabbricati delle cooperative Lenin-Astra-Divittorio in via Pirandello angolo via Manzoni, di cui nel 2003 una ennesima speculazione edilizia minacciava l’esistenza. Per questo allora come cittadini e movimenti ci siamo contrapposti con forza all’amministrazione Salerno. In sostanza la vecchia amministrazione, utilizzando lo strumento del P.R.U.(piano di recupero urbano),ha tentato di realizzare una massiccia colata di cemento nel quartiere Patalini, quartiere già ad alto indice di cemento, tentando di cancellare in un colpo solo gli oltre 70 alberi che gli abitanti delle cooperative avevano piantato quasi 30 anni fa.

Di fatto, una piccola esperienza di autogestione realizzata dagli abitanti delle cooperativesu terreni comunali lasciati per anni al degrado, doveva essere cancellata.

Questa battaglia è stata vinta nel 2005 attraverso un emendamento sostitutivo alla delibera di c.c. n.34/2005 ,che deliberava di non attuare la costruzione di edifici in ragione dell’interesse pubblico riconosciuto come prevalente e che destinava a verde pubblico l’intera area interessata.

Oggi dopo quasi 12 anni quel verde pubblico non è stato ancora completato</strong>; sembra quasi che si voglia far pagare ai residenti il fatto di essersi ribellati anni addietro alla costruzione di un nuovo fabbricato che avrebbe sancito la distruzione di un piccolo polmone verde all’interno di un quartiere da anni soggetto ad una continua cementificazione.

La valorizzazione e l’ampliamento delle aree a verde, la tutela dell’ecosistema cittadino, il miglioramento della qualità della vita dei cittadini vengono sistematicamente messi in secondo piano rispetto agli interessi di costruttori e speculatori.

A questo punto vorremmo chiedere al Sindaco Cascella e all’Assessore ai Lavori Pubblici Dimatteo se sono a conoscenza di questa vicenda, visto che le periferie non sembrano essere una priorità di questa amministrazionee soprattutto per quanto tempo ancora i cittadini devono aspettare per veder finalmente realizzato un progetto per cui hanno lottato”.


venerdì 26 Maggio 2017

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