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9 anni fa l’addio a Little Tony, il suo amico di Barletta: «Era uno di famiglia»

La Redazione
Tonino Caporusso e Little Tony
Intervista al barlettano Tonino Caporusso
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A nove anni dalla scomparsa di Little Tony, il cantante col ciuffo, la testimonianza del suo grande amico barlettano. Parla l’ex bancario Tonino Caporusso: “Per me era uno di famiglia”. E la commozione riempie di lacrime i suoi occhi quando si lascia andare ai ricordi…

“Quante volte a casa mia. Tony era diventato molto più di un amico. Uno di quei parenti importanti che quando ti vengono a trovare gli fai festa e vorresti che non se andasse più. Perché ogni volta era davvero una festa. O addirittura un evento. Come quando lo invitai nell’agenzia dove lavoravo in via Enrico Fermi e, per scherzo, lo feci sedere alla scrivania del mio direttore…”

 

Tonino Caporusso, barlettano verace, figlio di agricoltori col sentimento di appassionato figlio della propria città, è stato per anni il riferimento pugliese di Antonio Ciacci in arte Little Tony.

“Mio padre mi regalò da bambino, avevo sei anni, il primo 45 giri. “Il ragazzo col ciuffo”. Me ne innamorai talmente tanto che diventato un suo fan. Alla fine, sono diventato suo amico fraterno. Lo seguivo in Puglia in tutte le sue partecipazioni canore. Sono stato a Roma al suo compleanno. Sono stato a “Domenica in” come suo ospite particolare”.

 

Quante volte lui a Barletta come ospite in casa Caporusso?

“A Barletta è venuto a casa mia. Quando Tony veniva in Puglia lo portavo a dormire o all’hotel Artù, all’hotel Cavalieri, è stato dal Barone dei Cafagna ad acquistare capi di abbigliamento, da Aline la profumeria… Insomma, era diventato un barlettano doc anche lui”. Con un altro barlettano di pari sfegatato amore, Nicola Cafagna.

 

In mezzo a tutti questi ricordi, quale fa commuovere di più?

“La sua scomparsa, prematura. E il ricordo che lo lega a Barletta è l’amicizia che lo ha legato a me e che ancora sento profondamente. Ad esempio, quando nella sua trasmissione su Canale 5 “Cantando cantando”, quella del venerdì che chiudeva la settimana, disse al presentatore: ora me ne vado nel weekend a Barletta a vado a mangiare al Brigantino, uno dei più famosi ristoranti di tutta la litoranea dell’Adriatico”.

“Poi sono stati sette anni di una malattia sopportata in silenzio (un tumore al pancreas, poi passato alle ossa) ma lui non ha mai detto niente a nessuno. E ricordo anche di quel suo malore, di quando venne a fare un concerto qui da noi, in Puglia, ed ebbe un malore alla seconda canzone e lo ricoverammo nell’ospedale di Andria. Notizia mai rivelata. La mattina gli portavo i giornali, la colazione…”

 

E se gli potessimo parlare oggi, cosa potremmo dire a Little Tony?

“Sei stato spesso denigrato e canzonato per il suo abbigliamento ispirato ad Elvis Presley, Ma eri avanti, troppo avanti per i tempi. Quando adesso vediamo i Maneskin. E’ vero, si ispirava ad Elvis ma Tony aveva una sua personalità. Elvis era il suo idolo…”

 

Come Barletta potrebbe oggi mantenere vivi tutti questi ricordi e questo legame così tanto particolare?

“A Barletta una sola volta Little Tony è stato in concerto. Gli avevano promesso una serata nell’Estate Barlettana. Poi lo fecero cantare in Piazza Moro la sera del lunedì della Festa della Madonna. Riduttivo… Mi farebbe piacere che la Little Tony Family, avendo io personalmente contatti con la figlia che continua la mia esperienza artistica, sia ospitata in una grandissima serata. Magari nel 2023, l’anno prossimo, quando saranno dieci anni dalla sua scomparsa…”

Contributo di Nino Vinella

 

sabato 28 Maggio 2022

(modifica il 12 Luglio 2022, 13:01)

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