Dal 3 all'8 dicembre la chiesa di S. Antonio ospiterà una mostra di arte contemporanea di Francesco Catalano, artista attivo dal 1970, organizzata da Nunzia Chieppa direttrice di Art Gallery 56. La prima serata dell'evento si è arricchita di una performance dello stesso artista dal titolo "Urban Ecological Concept" realizzata con dei pneumetici da discarica, disposti lungo la navata della chiesa.
Un connubio tra arte e ambiente che prende il nome di Arte Informale, un genere artistico nato negli anni '50 del secolo scorso con l'obiettivo di superare il tradizionale concetto di forma.
Fare arte non solo riscoprendo nuovi concetti di forma, ma anche restituendo vita ad oggetti da discarica, che nella loro imperfezione e inutilità possono creare nel loro insieme qualcosa di "bello" ma anche di utile.
E' propio dalla discarica che ha origine l'esperienza artistica di Francesco Catalano, era la fine degli anni '80 quando «passando in una strada di campagna, vidi un cumulo di macerie che formavano una discarica abusiva. Osservando quei rifiuti sentii una sorta di vuoto, di insoddisfazione per quello che dipingevo in quegli anni. Da allora avvertii il bisogno di trovare una forma comunicativa tra me e la realtà ambientale».
Catalano descrive un'umanità che ha sempre avuto bisogno di circondarsi di arte, ieri come oggi, nelle più svariate declinazioni che la bellezza ha assunto nel corso del tempo.
A rimanere inalterato non è il concetto di bellezza insomma, bensì quello di utilità dell'arte: l'arte utile all'egoismo dell'uomo ma anche alla sua necessità di esprimersi e di esprimere realtà come quella del problema ecologico, interpretata dall'artista nelle sue opere ed installazioni.
«Per rispettare l'ambiente non bisognerebbe distruggere l'Amazzonia, non bisognerebbe inquinare le acque; l'umanità non si preoccupa abbastanza del problema ecologico»:questa la riflessione dell'artista sul problema ecologico.
Le opere di Francesco Catalano saranno esposte per tutta la settimana presso la chiesa di S. Antonio.